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Carcere Milano Opera, 30 arresti e fermi per spaccio droga: complimenti a Polizia Penitenziaria e Carabinieri

di Redazione
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Carcere di Milano Opera: ingresso

“Il Sindacato FP CGIL Polizia Penitenziaria esprime vivo compiacimento per l’operazione antidroga condotta dai Carabinieri del Comando Provinciale e del Ros di Milano e dalla Polizia Penitenziaria di Milano Opera che ha sgominato un traffico di sostanze stupefacenti con vere e proprie piazze di spaccio all’interno del carcere, con il coinvolgimento di familiari dei detenuti i quali, oltre a gestire l’ingresso di droga e di telefoni cellulari all’interno del penitenziario milanese, avrebbero garantito il collegamento con esponenti di spicco di gruppi di narcotrafficanti attivi, in particolare, nei quartieri periferici capoluogo lombardo”.

Lo comunica Cesare Bottiroli Segretario territoriale FP CGIL di Milano: “Abbiamo ricevuto la notizia che sono una trentina le persone indagate, tra arresti e fermi, nell’ambito di una indagine della Dda milanese per traffico, anche internazionale,  di stupefacenti, riciclaggio, estorsione, detenzione e porto abusivo di arma da fuoco, commessi nel territorio Lombardo ed in Spagna. Gli arresti sono stati eseguiti tra Milano e le province di Pavia, Varese, Sassari e Catania”. 

Mirko Manna, Nazionale FP CGIL Polizia Penitenziaria: “Il traffico di stupefacenti, quando avviene in carcere assume aspetti ancora più gravi perché permette di mantenere e consolidare gerarchie che la detenzione stessa dovrebbe interrompere. Le indagini odierne confermano le nostre preoccupazioni su quanto avviene nelle carceri, anche attraverso l’uso di telefonini e droni, ma confermano anche la fiducia e la stima nelle migliaia di Poliziotti penitenziari che lavorano ancora con determinazione al servizio del Paese”.

“E’ indispensabile – conclude il sindacalista – che oltre le parole e le buone intenzioni espresse dal Ministro e dal Capo DAP riguardo ad un maggior raccordo della Polizia Penitenziaria con le altre Forze di Polizia e con la DDA, si passi ai fatti perché il carcere è uno degli anelli della sicurezza fin troppo sottovalutati”.

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