850 detenuti a fronte di una capienza massima regolamentare di 502, come stabilito dal Ministero dell’Interno. E’ ancora allarme sovraffollamento al carcere della Dozza che registra anche diversi episodi critici negli ultimi giorni, come rende noto Salvatore Bianco di FP CGIL.
Tra i più gravi segnala il sindacato, quello di un tentativo, da parte di un detenuto, del lancio di un estintore al Vice Comandante della struttura; oltre a diverse proteste avvenute negli ultimi giorni in diverse sezioni del Reparto Giudiziario ovvero inizi di incendi, danneggiamenti, offese verbali e aggressioni nei confronti del personale.
“Causa principale dell’attuale situazione, noi riteniamo sia lo ‘storico’ sovraffollamento di detenuti, che in questi giorni scorsi ha raggiunto quota 850 presenze – scrive Bianco in una nota – con il personale sempre più in difficoltà e fortemente provato dal prestare servizio in condizioni sempre più insostenibili”.
Sanzioni disciplinari
Il sindacato osserva che nella gestione del sistema disciplinare non verrebbe applicata la sanzione del temporaneo isolamento “neanche nei confronti di quei soggetti che si rendono responsabili di gravi episodi e vere e proprie aggressioni nei confronti di altri detenuti e/o al personale di Polizia Penitenziaria. Tale situazione viene sempre più percepita dal personale, come segnale di debolezza e cedimento di un intero sistema che non riesce neppure ad allontanare presso altre sedi quei soggetti non più compatibili all’ambiente”, si legge nella nota “riteniamo che quanto previsto dal sistema disciplinare vada applicato secondo la normativa vigente e se questo non può essere garantito per la carenza di spazi, come nel caso della Casa Circondariale di Bologna, allora vadano adottate altre misure quali l’allontanamento immediato e incondizionato di quei soggetti che si rendono responsabili di episodi gravissimi nei confronti di altri detenuti o del personale”.
Quindi “prende atto con sconcerto che l’Amministrazione non è in grado di affrontare strutturalmente la questione del sovraffollamento dei detenuti, tanto meno la questione della carenza di organico, con la conseguenza che il personale è costretto a lavorare con un alto livello di stress, per il numero di ore imprecisato passato all’interno della struttura detentiva. Il malessere del personale ha raggiunto livelli altissimi correlato alla percezione di disinteresse da parte dell’Amministrazione a ogni livello”.
Naturalmente si registra anche carenza di personale: “Continua il surreale aumento delle attività interne, anche quando il personale presente in servizio è appena sufficiente a coprire i posti di servizio essenziali per garantire gli standard minimi di sicurezza dell’Istituto”.
Secondo il sindacato è “paradossale, nonostante il Provveditorato sia a conoscenza che il Reparto destinato all’allocazione dei soggetti più difficili sia chiuso da oltre un anno (a causa di un ennesimo incendio provocato da un detenuto), che si continuino ad assegnare soggetti cd. ‘problematici’ presso l’Istituto in questione. Tutto ciò, crea nel personale in organico all’Istituto la percezione di una volontà autolesionistica dell’Amministrazione che oggettivamente crea ulteriori situazioni destinate a creare danni materiali ai beni dell’Amministrazione già parecchio provati. Non si contano infatti i suppellettili in dotazione alle camere dei detenuti che sono stati distrutti o dati alle fiamme nell’ultimo anno, soprattutto da soggetti assegnati alla struttura bolognese provenienti da altre strutture della Regione”.
“Si chiede, anzi si rivolge un appello accorato al Provveditorato – conclude FP CGIL – di intervenire sulle questioni sollevate prima che sia troppo tardi e la situazione precipiti, al fine di garantire condizioni lavorative minimamente dignitose e conformi ai compiti d’Istituto che la Polizia Penitenziaria è chiamata a svolgere all’interno della Dozza. Contrariamente questa O.S., unitamente a tutte le altre, promuoverà ogni iniziativa di protesta finalizzata a tutelare il personale tutto presente presso l’Istituto”.