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Visita ispettiva della FP CGIL dentro il Carcere di Brescia “Nerio Fischione” Canton Mombello

di Redazione
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Carcere di Brescia "Nerio Fischione" Canton Mombello

Stamane una delegazione della Fp CGIL ha visitato la struttura della Casa Circondariale del “ Nerio Fischione” di Brescia al fine di appurare le condizioni lavorative ed il relativo benessere del personale di Polizia Penitenziaria. A darne la notizia è il Coordinatore Regionale della Fp CGIL Polizia Penitenziaria Calogero Lo Presti che, unitamente ai due dirigenti sindacali locali Domenico Balducci e Marco Ganci, ha riscontrato, durante la visita, diverse criticità. Salta all’occhio la vetustà della struttura risalente alla fine dell’800 con le consequenziali limitazioni in materia di spazi di socializzazione e di organizzazioni della attività trattamentali.

Sovraffollamento al 170% rispetto alla capienza prevista

Sovraffollamento: detenuti presenti 320 (dato variabile quotidianamente), su una capienza regolamentare di 188, di cui oltre il 55% di extracomunitari con tutti i problemi che riguardano la forzata convivenza tra soggetti di nazionalità, razze, etnie, culture e religioni diverse; non trascurabile l’alto numero di soggetti psichiatrici o tossicodipendenti i cui comportamenti portano a svariati disordini o eventi critici con conseguenze, anche gravi, nei confronti del personale di Polizia molto spesso parte soccombente, ma anche nei confronti dei beni dello Stato.

Carenza di personale di Polizia Penitenziaria

Sul versante che riguarda il personale drammatica, se non allarmante, è la situazione dell’organico del personale di Polizia Penitenziaria: su quattro dirigenti di Polizia previsti, presenti nessuno se non una Commissaria, in regime di distacco temporaneo per tre mesi, proveniente dal carcere di Monza per tre volte a settimana con le funzioni di comandante di reparto; per quanto riguarda i sottufficiali su 25 ispettori previsti ne sono presenti appena 3 di cui una distaccata dalla Casa Circondariale di Bergamo; sovrintendenti previsti 32 ne sono presenti due di cui una in regime di distacco proveniente dal carcere dell’Isola di Favignana, ancora più drammatica la situazione del personale appartenete al ruolo degli Agenti e Assistenti, 184 forza operativa su una previsione di 166 come da Decreto Ministeriale del 2017, da considerare che dalla forza operativa vanno espunte 25 unità per il Nucleo traduzioni e piantonamenti e 35 unità addetti ai servizi vari o uffici, quindi con una differenza in negativo di 42 unità di Polizia Penitenziaria mancanti.

I Poliziotti coprono più posti di servizio contemporaneamente

Purtroppo la grave e cronica carenza di personale di Polizia inficia gravemente sulla qualità del lavoro, che risulta essere molto stressante e rischioso per l’incolumità dei poliziotti, e dei servizi. La delegazione sindacale ha potuto appurare che in taluni posti di servizio i carichi di lavoro e di responsabilità sono elevati in quanto i poliziotti sono costretti alla copertura contemporanea di più posti di servizio; Il servizio traduzione dei detenuti presso le Aule di Giustizia dei Tribunali, gli ambulatori dell’ATS o degli Spedali Civili o in altri luoghi, sovente, viene assicurato anche con l’ausilio del personale Polizia distolto dagli uffici. Insomma una situazione davvero drammatica e precaria sotto ogni profilo che inficia anche la qualità della vita privata dei poliziotti.

Le richieste della FP CGIL Polizia Penitenziaria

Il Coordinatore regionale della Fp CGIL per la Polizia Penitenziaria – Calogero Lo Presti – sostiene che un carcere come “Canton Mombello” in quelle condizioni, con una importante carenza organica, sotto tutti i profili professionali, (Area Sicurezza – Comparto Funzioni Centrali – Area Sanitaria – Dirigenza) non può mai rispondere ad un sistema penitenziario moderno. La delegazione della Fp CGIL lancia un appello al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria affinché preveda un’assegnazione di personale di Polizia appartenente ai ruoli Agenti e Assistenti ma anche un’aliquota di sottufficiali (Ispettori) in considerazione della fine del corso di formazione che avverrà entro la metà di Novembre c.a. Un appello, anche, al neo Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e a tutta la compagine governativa, affinché la città di Brescia abbia un nuovo carcere che sia efficace, efficiente e rispondente ai bisogni di tutti i lavoratori, che preveda degli adeguati standard di sicurezza e tutela della incolumità personale, ma anche nei confronti dei ristretti affinché la rieducazione ed il trattamento, ai fini del loro reinserimento nel tessuto sociale, non rimanga una mera previsione Costituzionale.

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