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Incontro con il nuovo Capo DAP Giovanni Russo

di Redazione
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Giovanni Russo, Capo DAP

Si è svolto oggi a Roma, presso la sala “Girolamo Minervini” del DAP, l’incontro che il Capo DAP Giovanni Russo ha organizzato per iniziare a confrontarsi con le Organizzazioni sindacali rappresentative del Corpo di Polizia Penitenziaria.

Non è stato un incontro di circostanza. Il neo Capo DAP ha affrontato tematiche che ogni Poliziotto penitenziario ha a cuore perché le vive quotidianamente sulla propria pelle: aggressioni da parte dei detenuti, delegittimazione e attacchi mediatici dall’esterno, formazione, immagine e comunicazione, ruolo della Polizia Penitenziaria nel processo di rieducazione del detenuto, ruolo della Polizia Penitenziaria nel lavoro di indagine e repressione dei reati anche di criminalità organizzata.

Il Sindacato “FP CGIL Polizia Penitenziaria” è pienamente d’accordo sugli obbiettivi a breve, medio e lungo termine della Polizia Penitenziaria che il Dott. Russo ha voluto rappresentarci di voler raggiungere durante il suo mandato che prefigura lungo. Quel che ci ha lasciati perplessi è la fiducia, a tratti sovrapponibile quasi ad ingenuità, che i risultati si possano ottenere solo superando gli ostacoli che oggi ha di fronte la Polizia Penitenziaria, come se il sistema penitenziario non fosse, appunto, un “Sistema”, fatto di realtà e professionalità diverse, la cui collaborazione e cooperazione tra loro è oggi, ancora più di ieri, indispensabile e non più rinviabile.

L’impressione è stata quella di avere di fronte un Capo DAP “sognatore”, con l’accezione più positiva del termine, di colui cioè capace di immaginare e prospettare una direzione. Solo il tempo ci dirà se i buoni propositi, che ogni nuovo Capo DAP, ad onor del vero, ha sempre annunciato alla platea sindacale all’inizio del suo mandato, si tradurranno in realtà concrete. Per raggiungere i risultati di “sistema”, la collaborazione della FP CGIL Polizia Penitenziaria sarà massima, con proposte e critiche costruttive. A cominciare dalla prima “contestazione” che ci siamo sentiti di voler rivolgere da subito per non cedere ai facili entusiasmi che hanno mostrato tutti gli altri Sindacati presenti all’incontro: la Polizia Penitenziaria saprà adempiere ai propri compiti istituzionali e otterrà un pieno riconoscimento dei propri meriti, solo attraverso un lavoro sinergico con tutte le altre professionalità coinvolte, a cominciare dagli altri lavoratori delle Funzioni Centrali, della Dirigenza Penitenziaria e della Dirigenza di Polizia Penitenziaria.

Questo è da sempre il tratto distintivo della FP CGIL: i risultati si raggiungono solo con un lavoro di squadra, senza cedere a facili entusiasmi corporativistici che fino ad oggi sono stati sfruttati più che altro per mettere all’angolo le donne e gli uomini del Corpo di Polizia Penitenziaria, promettendo loro utopistiche fantasie che ci hanno condotto ai limiti del collasso di “sistema”. Forti dell’entusiasmo del neo Capo che sembra un giovane pervaso dall’euforia del momento, abbiamo voluto dargli un contributo semplice e banale, ovvero, gli abbiamo chiesto trasparenza nelle procedure degli interpelli, di partire con una semplice addizione matematica 1 istituto = 1 Direttore = 1 Comandante, di facile comprensione ma di difficile realizzazione.

Se l’attuale Capo DAP saprà compiere un passo dopo l’altro, senza illudere la Polizia Penitenziaria con promesse “di pancia”, allora potrà contare sulla collaborazione del sindacato FP CGIL Polizia Penitenziaria.

LA SEGRETERIA

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