Proposta al Governo di intervento urgente per il rafforzamento, la tutela e la modernizzazione del Corpo di Polizia Penitenziaria

Al Presidente del Consiglio
dei Ministri
On.le Giorgia MELONI
ROMA
e, per conoscenza;
Al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio
On.le Alfredo MANTOVANO
Al Ministro della Giustizia
On.le Carlo NORDIO
ROMA
Al Sottosegretario alla Giustizia
On.le Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE
ROMA

Oggetto: proposta di intervento urgente per il rafforzamento, la tutela e la modernizzazione del Corpo di Polizia Penitenziaria.

Alla cortese attenzione del Governo, in qualità di rappresentanti della FP CGIL Polizia Penitenziaria, poniamo all’attenzione del Governo una serie di proposte concrete finalizzate al rafforzamento, alla tutela e alla modernizzazione del Corpo di Polizia Penitenziaria, così da garantire condizioni di lavoro dignitose per il personale di Polizia Penitenziaria, in linea con i principi costituzionali e le esigenze di sicurezza e giustizia della nostra società.

L’impegno degli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria nella tutela della convivenza civile e nella prevenzione dei suicidi attraverso la sensibilità e la professionalità è un valore aggiunto fondamentale per la società.

Pertanto, chiediamo al Governo di recepire queste proposte per un sistema penitenziario più giusto, sicuro e umano.

• Assunzioni Straordinarie e Adeguamento della Pianta Organica: Urge avviare un piano di assunzioni straordinarie che compensi almeno il doppio del turnover del personale in quiescenza oggi stimato dal Dap a circa 2400 unità, con l’obiettivo di colmare il deficit con almeno 5000 unità per i prossimi 3 anni, riteniamo altrettanto necessario incrementare la Pianta Organica del Corpo di Polizia Penitenziaria ad almeno 50.000 unità. Tale potenziamento degli organici è cruciale per rispondere efficacemente alle crescenti esigenze operative e per garantire la sicurezza oltre che al personale di Polizia ai cittadini.

• Revisione delle Condizioni Contrattuali: È necessaria una revisione delle condizioni contrattuali in modo che il calcolo della massa salariale armonizzi i trattamenti all’interno del Comparto sicurezza anziché in riferimento ai singoli corpi, eliminando le discriminazioni che penalizzano il Corpo di Polizia Penitenziaria e riconoscendo l’intensità e la complessità del suo operato.

• Investimenti in Strutture e Modernizzazione: Evidenziamo l’urgenza di allocare i fondi del PNRR per la modernizzazione delle strutture penitenziarie, molte delle quali si trovano in condizioni inadeguate, per garantire la dignità umana e migliorare la sicurezza.

• Riduzione del Sovraffollamento Carcerario: Proponiamo la valutazione di misure alternative alla detenzione per i detenuti con pene minori per alleviare il sovraffollamento e migliorare le condizioni di lavoro del personale di Polizia Penitenziaria, basti pensare che circa 9.000 hanno pene residue di un anno e circa 15.000 pene che vanno dai 2 ai 3 anni.

• Formazione e Digitalizzazione: È fondamentale investire in formazione professionale e in soluzioni tecnologiche avanzate per aumentare l’efficienza operativa e migliorare le condizioni di lavoro degli agenti.

• Potenziamento delle REMS: riteniamo indispensabile il potenziamento delle Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza (REMS), conformemente alle direttive della Corte costituzionale, per garantire un percorso di recupero e reintegrazione adeguato per i soggetti con problemi psichiatrici.

• Diritto alla Salute: Assicurare il diritto alla salute, potenziando il sistema di sanità penitenziaria con il potenziamento del personale sanitario dedicato, in integrazione con il territorio, rivedendo il modello assistenziale affinché sia garantita la salute dei detenuti e al contempo il benessere psicofisico degli agenti di polizia penitenziaria e di tutto il personale che opera nelle carceri.

La FP CGIL Polizia Penitenziaria si impegna a collaborare con tutte le istituzioni coinvolte per l’implementazione di queste misure, auspicando un dialogo aperto e costruttivo, in assenza del quale le suindicate rivendicazioni saranno oggetto di attività vertenziale, di fronte alle estreme condizioni di lavoro non si possono rimandare risposte concrete a chi ogni giorno opera per la sicurezza come bene collettivo.

Distinti saluti.

Mirko Manna

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